giovedì 6 dicembre 2007
storia di un ricordo
Sotto la nebbia
Di tante sigarette
Troppe
Inverto la rotta
Del mio pensiero.
Vago
Tra le porte dei ricordi
in cerca della chiave per aprirli tutti
Per riviverli
Per poter accarezzare
Ancora una volta
Ancora pe run attimo
I loro veli.
Mi fermo a te
E al tuo cospetto
Non sento più nulla
Eppure allora
Ho potuto ascoltare
Ho potuto sentire
Passione fervida
tra le alte colonne che
si erigevano nello
Splendore di un tempo
Cosparso di grandi presenze
macigni enormi che
hanno solcato le terre
Che hanno scritto la storia
E dalla loro polvere
é rinato e si è alzato
Un frantumarsi di corpi
un mescolarsi di essenze
Un prendersi di una forza tale
Da far vibrare
La terra
In un'esplosione di calore che
ha bruciato ogni scintilla
Talmente presto
Che posso solo percepirne l'umido
L'umido di una notte
L'umido delle strade deserte
L'umido che precede l'alba
L'umido di un ultimo sguardo
L'umido di una fine
Che vivrà in me per sempre.
Oltre te
rimane il ricordo
In quella porta di cristallo
Che diviene ferro
Nella mia mente
A tener salda
quell'ultima scintilla
Che solo per poco
pizzica ancora
le nostre gambe.
martedì 4 dicembre 2007
TI ODIO
Come posso amarti
se ti disprezzo?
Se io che amo la bellezza
vedo in te
l'unico difetto della mia persona?
Se io
che inneggio
all'estetismo
sento profondo il tuo
obbrobrio?
Come posso usarti?
Come posso attraverso te esprimere il mio ego?
Eppure tu
Grande,solo e urlante
Sei l'unico appiglio
che mi permette di
avere radici in questa terra.
L'unico e il solo
Che fa sì che il mio fiato
Divenga suono
che le mie proiezioni
divengano gesti
che il mio spirito
si trasformi in concreto.
Quasi mi fai tenerezza
piccolo ogetto
che tenta di
ribellarsi
di cambiare invano la sua forma
intrappolata da psicologie
diaboliche in un cerchio
perpetuo di ricatti
Dalla mente al corpo
e dal corpo alla mente
in un vizio che si nasconde
e subdolamente
coperto dietro autoconvinzioni
Emerge e da padrone
La fa ogni volta.
mercoledì 28 novembre 2007
GIORNATA D'AUTUNNO
Mi è stato detto
di chiedere aiuto
Mi è stato detto
di esprimere.
E solo quando
le serrate labbra
si sono aperte ad
un misero segnale
nella solitudine
mi son ritrovata.
Sguardi posati su
di un parco
dai colori dell'oro
panchine deserte
accarezzate dal vento
musica per delle foglie lente
danzanti
Pronte a lasciare
il loro filo di vita.
La mente
segnata dal fascino
dello splendore
riconosce ancora
la bellezza e
per quella bellezza vive
Sola
in una funzionale scatola vuota
colmata delle sole parole dei
libri
a volte amici
a volte odiati
a volte persiono citati.
Mente che è
ancora lì
adagiata su quel parco
seduta sulla panchina
a contempalre il creato.
Lei sola
eterea e incorporea
libera di viaggiare
fuggiasca da queste membra
stringenti
pesanti
aberranti.
.
lunedì 17 settembre 2007
un volto (dopo una serata ad una mostra)
Tu che ti perdi
Tra i colori di una tela
Tra i suoni di una melodia
Tra le immagini di un corto
Ti sei mai soffermato
Sulla bellezza di un volto?
Quale opera d’arte
Può essere al pari suo?
Quale pallida mano
Può cogliere le sue espressioni
Le sue sfumature
Il suo perpetuare di emozioni?
Quale riga può raccontare
La sua storia
Trasmettere le sue sensazioni?
Nelle sue rughe
Nei suoi pori
Nelle sue ciglia si cela
Il divino mistero del creato
È nelle sue gote che si staglia
L’opera d’arte
Più feconda.
venerdì 7 settembre 2007
incomprensioni
Apri gli occhi
Sei circondato dal nulla.
Non c’è più niente.
Quello che tu
Credevi essere
Un’illusione
Si rivela
Uno stupido scherzo
Della vita.
Quello di cui tu
Eri sicuro
Sotto di te
Si frantuma..
Polvere diviene
Con cui sporcarsi
Le mani.
Pensavi che qualcuno potesse capirti
Ed invece no!
Solo sei
Con i tuoi pensieri
Con le tue emozioni
Con i tuoi stati d’animo.
Nessuno oltre te stesso.
Se quello che sei
Quello che hai
È fine a se stesso
Quale è il senso
Di stare in un mondo
Affollato di gente?
Mi prendo i mei momenti più belli
E cancello i peggiori
Mi prendo le mie giornate di sole
Le mie notti limpide
Mi prendo solo quello che è stato bello
Lo stringo forte
Lo lego a me
Tutto il resto è
Nulla.
mercoledì 8 agosto 2007
25 Aprile
Lieve canto
Dagli uccellini intonato
Non basta
A trasformar questo giorno
Così nero.
Odo i suoni
Della dolce stagione
E ancor di più di ieri
Si attanagliano i ricordi
Che tanto mi fanno
Palpitare di malinconia
Cambiar io non posso
Questo infausto sentimento
E rassegnarmi io non so
Al suo dolore.
Quanti ancora i
Giorni che mi
Separano dalle risa?
Quante infinite notti passeranno
Ancora lente?
Tante le parole dette
Tante le azioni compiute
Tanti gli sguardi ammirati e
Tanti quelli allontanati.
Vita io ti ho cercata
Con tutta me stessa
Ti ho abbracciata
Ti ho sorriso
E talvolta maledetto
Ma sempre ti ho amata.
Ora tu mi lasci qui
Abbandonata a questo solerte
Inessere e vegetare…
..sempre seduta su valli di lacrime
Non più in compagnia delle stelle.
Ah! Le mie stelle..com’erano dolci
Le loro notti.
Ballavano sul mio capo.
Ora da lontano sembra che esse mi guardino
Ma è il loro tacere a spaventarmi
La loro distanza
Il loro essere così….immobili.
grici Alessandra
martedì 27 febbraio 2007
Appello al sole
domenica 25 febbraio 2007
IO
SILENZIO 2
lunedì 19 febbraio 2007
IMPRIGIONATA
domenica 18 febbraio 2007
sabato 17 febbraio 2007
L’AIUTO
Verso terre lontane
Cammineremo a testa alta
Io e te.
Nessun vento
Potrà separarci
Nessuna strada
Dividerci.
Solo all’alba
Arresteremo il nostro viaggio
Ammireremo insieme
Tra il rosa e il violaceo del cielo
Le meraviglie del mondo.
Avanzeremo impertinenti
Alla volta del sole.
Doneremo sorrisi
A chi ne avrà bisogno
Ed elargiremo
Abbracci
A chi è solo
Coloreremo le case
E tingeremo le strade.
Nessuno sarà più
Grigio
Nessuno sarà più solo.
)IL FUGGIRE
Ho trasfigurato
Questa realtà
Per non vedere
La solitudine
Che mi girava intorno.
Vano è stato
Il mio voltarmi.
Ho volteggiato
Tra le ali della fantasia,
con essa sono fuggita.
Ho visto nuove terre
Scrutato nuovi cieli
Ammirato nuovi spazi.
Sono tornata
Ed era lì
Più ferma che mai
Attorniata dalla sua insolita
Malinconia.
D’improvviso
Ho capito
Non si è mai soli
Finchè vi è la solitudine.
venerdì 16 febbraio 2007
NOTTI D’INVERNO
Temevo il tuo arrivo
Ed ora che sei qui
Vorrei tu non finissi
Mai!
Vorrei tu non mi abbandonassi.
Temevo che il tuo
Freddo
Spazzasse via la mia
Bella estate e il mio dolce autunno
Ma ora che sei qui
Tocco sere più belle
Vivo persone più vere.
Primavera
Non portarmi via
Le mie dolci notte gelate
Girovaghe per le
Vie della Roma più buia!
Non lasciare
Che i tuoi profumi
E i tuoi fiori
Ornino il mio
Bello
Albero solitario.
I rami nudi
Grigi
Destano i ricordi
Più dolci.
Non lasciare
Che le risa
Gli abbracci
E il conoscersi
Lascino il posto
Alla paura
Di perderli.
LA PIAZZA
Ombre di fantasmi
Si sono mosse
Stasera a Ciampino.
Strisciavano
Inermi e si
Confondevano
Nella noiosa e monotona
Inquietudine
Della quotidianità.
Morte risa
Di zombie
Viscidavano
Sotto il
Neon di un bar
Sottile stupidità
Si divertiva
Con essi.
Non hanno
Vissuto per
Non correre il
Rischio
Di essere.
DANILO 3
SILENZIO
)PENSIERO
Ho visto occhi
Di solitudine
Tra la moltitudine
Della morta folla.
Ho visto gente
Che gridava pace
Senza urlare
Gente che diceva
Basta senza
Fiatare.
Esistenze perse
Tra le vie delle
Ideologie
Senza bussola vagare
In un mare
D’ignoranza
Con una storia che
Non ha insegnato
Loro nulla!
Non posso morire
Se prima non
Ho vissuto!
ITALIA
Ah!
Italia mia
In quale guaio
Ti sei cacciata?
Quale bieca mente
Sopprime il tuo essere?
Quale potere
Ti ha ammaliato?
Italia mia
La tua democrazia
Potrà ancora
Avere il coraggio
Di essere?
La tua luce
Potrà mai risplendere
Come non è mai stata?
Murata viva
Tu sei tra le sole
Parole
Uccisa
Tra scontri di
Malsane idee.
Ti aspetterò
Italia
Aspetterò una tua
Reazione
Un tuo
Riprendere
L’andare avanti.
Aspetterò il
Carisma che
Mai hai potuto
Possedere.
LAGO DI CASTEL GANDOLFO
Ti ho visto
Mille volte
Ti ho ascoltato
Ho assaporato il
Tuo mutare e
Scoperto le tue
Variabili vesti.
Ti ho ammirato
Coperto di nebbia
E stupito
Nel sole tiepido
Con i tuoi rami
Di contorno.
Abbagliata
Sono stata
Dai tramonti
Che accingevano
Ad addormentarsi
Sul tuo specchio
Colpito da
Mille bagliori
E tinto da
Tenere ombra.
Sei uno spettacolo
Ai miei occhi.
) DANILO 2
Di te mi sono ubriacata.
I tuoi fremiti
Le tue ansie
I tuoi distratti pensieri
Loro tutti
Hanno obnubilato
La mia mente
Irrompente
Come pioggia
D’estate
E silenzioso come
Foglia d’autunno
Hai varcato
L’uscio dell’anima
Mia.
Essenze misteriose
Han fatto sì
Che ella
Di te vivesse
Che ella di te
Si nutrisse.
Arresa alle
Tue braccia
Sfinita da tuo
Amore,
ha cominciato
ad amarti.
Ed ora eccomi!
Senza te non
Posso essere!
giovedì 15 febbraio 2007
) DANILO
Completamente
Avvolta di te
Completamente
Inebriata dai tuoi
Ruggenti profumi
Vivo in balia delle tue onde.
Sperduta nella tua
Essenza,
nei tuoi occhi di tenero
bambino
nelle tue formose labbra
nella tua vivace mente.
Hai fatto sì
Che io non potessi
Sciogliere
Questo forte e amabile
Legame che
Indissolubile e voluttuoso
Mi ha imprigionato
In te.
In questo te
Vi è il calore
Nei dì di freddo
E freschezza nei
Dì di caldo.
Lacrime e sorrisi!
Ma chi sei tu
Che come un’ombra
Mi hai pervaso
L’anima tutta?
Chi sei tu
Così bello che
Occhio umano
Non può non
Accecarsi
Al bagliore del
Tuo passaggio?
Chi sei tu? Cos’hai
Tu,affinché il
Mio amore
Unidirezionevole
Si piegasse a te?